La spinta a diventare genitori è sempre molto intensa, soprattutto nel nucleo familiare.
Quanto siamo liberi di decidere? Quanto siamo adulti abbastanza da non sottostare alle aspettative altrui?
So di genitori che, nel silenzio del loro mondo interiore, soffrono tanto e sono preoccupati perché il loro figlio o la loro figlia alla bella età di 35 anni ancora non hanno figli.
So di figli costantemente sotto pressione perché non adempiono a questa aspettativa. So di persone lacerate dal conflitto.
Perché tutto questo? Non siamo più all’epoca dove si veniva “marchiati” se non si avevano figli, ma il condizionamento profondo può agire in noi ancora prepotentemente.
Per acquisire la propria libertà è necessario un grande impegno e un grande lavoro e se non si hanno gli strumenti adeguati, ci si arrende alla strada più facile ma non necessariamente più felice.
Mettere al mondo un figlio per fare piacere a qualcuno porta a molte conseguenze. Possiamo essere molto arrabbiati con questo qualcuno e fargliela pagare in vari modi. Possiamo regalare il bimbo a questo qualcuno. Possiamo arrivare a detestare il bimbo nato perché ci toglie la possibilità di percorrere la vita come avremmo voluto. Insomma, conseguenze non da poco.
Perciò capite quanto sia importante prendere questa decisione in libertà e responsabilità.
Un po’ di scienza
Per poter essere liberi di prendere una decisione consapevole bisogna conoscere e superare i propri meccanismi che nascono dalle interazioni primarie dei nostri primi anni di vita (i nostri genitori o chiunque ne abbia fatto le veci).
Ma in che modo si strutturano? E quanto dipende dai “geni”?
Questa disputa, apporto genetico e apporto ambientale, ha caratterizzato per molti anni i dibattiti.
Da un determinismo genetico stretto a una controtendenza ambientale altrettanto stretta, oggi molti scienziati concordano sul fatto che le influenze genetiche e quelle ambientali sul comportamento sono in realtà assolutamente inestricabili, la natura e l’ambiente sono entrambi fattori che si integrano, in modo dinamico, sin dai primi momenti dello sviluppo umano.
Tra l’altro le influenze genetiche sono molto più flessibili di quello che si è portati a pensare e sarebbe un grande handicap se le stesse non fossero sensibili alle influenze ambientali.
<<Periodi critici dello sviluppo: lo stretto legame tra influenze genetiche e ambientali varia, per le diverse funzioni psicologiche, a seconda anche del particolare periodo del processo di crescita. La sequenza di maturazione dell’espressione dei geni nelle cellule cerebrali è correlata alla maturazione in tempi diversi della produzione delle sinapsi nei vari siti del sistema nervoso centrale. Durante questi periodi di rapida crescita, si formano più connessioni di quante verranno alla fine effettivamente utilizzate. L’ambiente in cui il cervello si trova nei diversi periodi critici determinerà quali connessioni rimarranno usate (cioè, verranno attivate) e quali invece non sopravvivranno. Le connessioni che non sono state sufficientemente attivate, verranno allora “potate” dalla struttura ancora in corso di maturazione. Durante questi periodi critici, pertanto, le strutture cerebrali in via di sviluppo sono particolarmente sensibili alle influenze ambientali. Vi è un gran numero di periodi critici nei primi tredici anni di vita, cioè, nel lungo periodo dell’infanzia e della pubertà.>> (Il cervello e il mondo interno, M. Solms e O. Turnbull – 2002)
Nel nostro cervello, durante l’infanzia, si creano la maggior parte dei circuiti che andranno a determinare il nostro comportamento, il nostro modo di pensare, sentire, agire e reagire.
Questi meccanismi subiscono l’influenza dell’ambiente in cui ci troviamo. Questo ambiente, in primis, è costituito dai nostri genitori e dalla nostra relazione con loro.
Capite quindi quanto sia importante per la nostra vita questo primo periodo e l’impatto relazionale che in quel periodo abbiamo. Questa strutturazione ci chiarisce anche il perché sia così difficile modificare i nostri comportamenti, anche quando non ci piacciono, anche quando non sono funzionali. Del resto sappiamo che non è possibile modificare nulla se prima non se ne diventa coscienti.
Dunque come posso decidere in libertà di diventare genitore?
La psicoanalisi parte dalla premessa che non c’è una vera e propria libertà, che i primi anni di vita sono importanti per la strutturazione del nostro essere.
Vede nei genitori i più grandi attori di questa strutturazione e aggiunge un elemento tutt’altro che trascurabile: l’amore.
L’amore che i genitori hanno per i figli e l’amore che i figli hanno per i genitori.
Quando si parla di amore, la volontà non può fare da padrona.
Tutti noi abbiamo l’esperienza di essere riusciti a modificare un’abitudine (per esempio abbiamo smesso di fumare, o imparato un nuovo percorso per arrivare al lavoro).
I nostri circuiti cerebrali non sono immutabili e se, con impegno, volontà e pratica, adottiamo altri comportamenti, piano piano modificheremo gli schemi.
Ma se inconsciamente sentiamo che non è giusto modificarli? Se questi schemi sono stati funzionali all’amore, la forza di volontà non basterà a cambiarli. Se un bimbo ha l’esperienza di ricevere amore e gratificazione se farà “il bravo bambino”, porterà avanti questo ruolo anche da adulto, nonostante magari non sia funzionale a quello che sarebbe necessario fare (ad esempio, essere assertivo in certe situazioni).
Se un bimbo è gratificato nel suo sviluppo intellettivo, svilupperà maggiormente questa competenza a scapito di altre (ad esempio, quella emozionale).
Se un bimbo ha visto i suoi genitori sacrificarsi, lo farà anche lui, e così via. Perché? Per amore.
E’ un viaggio di riconquista della propria infanzia per scoprire, nell’amore e nella comprensione, come liberarsi dai condizionamenti avuti e poter essere genitori loro stessi.
Modificare i circuiti cerebrali non è un atto meccanico ma un viaggio profondo e stupefacente in noi stessi per comprendere, accettare, onorare ciò che c’è stato dato, riconoscere l’amore anche travestito da odio o rancore e poterlo esprimere in un modo nuovo, anche come genitore.
Dott.ssa D’Acuti Arianna
Dott.ssa D’Acuti Arianna
Psicologa clinica e Psicoterapeuta psicoanalitica Avellino
Psicologa clinica e psicoterapeuta psicoanalitica a Avellino (AV)
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