Mohammad Ali
Il momento storico che abbiamo vissuto ha comportato un grande lavoro di introspezione per ognuno di noi. Il tempo in cui ci siamo trovati, sospeso, incerto, ignoto; ci ha obbligato a fermarci. La nostra vita quotidiana è stata trasformata, non per nostra scelta, dal lavoro alle relazioni sociali, dalla organizzazione della giornata allo svago. Ecco che allora è sopraggiunta l’angoscia per un qualcosa, la pandemia, piombata su di noi, dal nulla e in nonnulla, che inevitabilmente ci ha interrogato rispetto alla nostra capacità di saperla affrontare. Potremmo essere rimasti sorpresi, da noi stessi, ed aver scoperto di avere la forza, la speranza, la tenacia; che la vita di tutti i giorni teneva nascosta.
Nelle situazioni di emergenza, di crisi profonda, abbiamo una straordinaria possibilità, quella di emergere dal nostro torpore, dalla nostra confort zone. Alcuni di noi mettono in atto le proprie disfunzioni, altri le proprie risorse. Senza accorgersene, senza uno sforzo cosciente, mossi dalla voglia di sopravvivere. Lo psicoterapeuta ha la missione di accompagnare il soggetto nella ricerca della propria unicità, come punto di riferimento per sopravvivere a questo momento caotico e pieno di incertezze.
L’emergenza del Covid ha fatto accrescere in noi la sensazione di avere bisogno di un sostegno psicologico; tuttavia, non necessariamente dobbiamo “aspettare” una pandemia mondiale per chiedere un aiuto. Nella vita quotidiana ci accade di avere delle preoccupazioni, paure, angosce rispetto alle quali sentiamo di non farcela ad affrontarle da soli. Dunque, rivolgerci ad un professionista potrebbe anche essere utile per “prevenire” il disagio, non necessariamente per curarlo. È un po' come diceva Mohammad Alì: “non sono mai andato al tappeto perché mi stavo già rialzando”, che vuol dire? Che non necessariamente dobbiamo toccare il fondo o arrivare a un punto che rischia poi di essere di non ritorno, per chiedere aiuto; non necessariamente dobbiamo andare al tappeto, o meglio, se sentiamo che c’è qualcosa che rischia di farci andare al tappeto, attiviamoci, facciamoci aiutare, prima di finire effettivamente al tappeto.
Quel qualcosa per il quale vale la pena chiedere aiuto al di là di eventi precisi quali lutti, perdita del lavoro, fine di una relazione; lo possiamo tradurre come ansia, stress, demotivazione. In particolare, i motivi che ci possono far rivolgere ad un professionista sono:
Dott.ssa D’Acuti Arianna
Psicologa clinica e Psicoterapeuta psicoanalitica Avellino
Psicologa clinica e psicoterapeuta psicoanalitica a Avellino (AV)
Iscrizione Albo n. 22298
P.I. 14706721009